31 marzo 2022

L’Atollo di Aldabra alle Seychelles, il paradiso delle tartarughe giganti

 

L’atollo di Aldabra, situato nell’Oceano Indiano, fa parte degli arcipelaghi più esterni delle Seychelles. Composto da quattro isole coralline che circondano una laguna poco profonda, è il secondo atollo corallino rialzato più grande del mondo e dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1982. Di difficile accesso, Aldabra è un area protetta in cui vivono circa 150 mila esemplari di tartarughe giganti, una delle popolazioni più grandi di questo rettile. Gli unici umani che abitano in modo permanente l’isola sono i ranger della Seychelles Islands Foundation, organismo pubblico preposto alla salvaguardia dell’ambiente e delle sue creature viventi. I turisti possono recarvisi solo a seguito di speciali permessi giornalieri. Un piccolo paradiso naturale che si potrebbe immaginare incontaminato, ma che purtroppo deve costantemente affrontare il problema dei quintali di plastica alla deriva negli oceani che finiscono per riversarsi sulle sue coste. (Foto: DLR_next/flickr.com)

Un laboratorio naturalistico a cielo aperto



L’atollo di Aldabra, di origine vulcanica, nella sua forma attuale si ritiene esistesse già 120 mila anni fa. Situato a circa 400 km a nord-ovest del Madagascar, l‘atollo è lungo 34 km e largo 14,5 km con al suo interno una grande laguna (circa 220 km²) circondata dalle quattro isole coralline che lo compongono. All’interno della laguna si trovano alcune isole minori, anch’esse riccamente popolate da numerose specie animali. L’atollo al suo esterno è circondato da una estesa barriera corallina. Un habitat ideale per sviluppare numerosi progetti di ricerca naturalistica. (Foto: David Stanley/flickr.com

L’atollo è comunemente noto per la sua popolazione di circa 150 mila esemplari di tartarughe giganti. Ma numerose altre specie animali popolano le isole: dalle tartarughe caretta alle tartarughe marine verdi, dalle colonie di uccelli acquatici (fregate, fenicotteri oceanici, aironi, ibis ecc.) alla volpe volante, dalle lumache di Aldabra agli enormi granchi del cocco, che possono raggiungere una grandezza di oltre 60 cm.

Nel video YouTube del canale Seychelles Islands Foundation (SIF) si può apprezzare la varietà di specie che popolano Aldabra 



Creature libere di crescere e svilupparsi numericamente tra fitti boschi di mangrovie, diverse specie di arbusti e piante da fiore tra cui alcune veramente rarissime. L’isola è praticamente disabitata ad eccezione di rangers e addetti della Seychelles Islands Foundation  che amministra l’atollo, una organizzazione istituita dal governo delle Seychelles nel 1979 che si occupa della salvaguardia del territorio, della protezione delle specie presenti e organizza gli staff di ricercatori in visita ad Aldabra.

Le tartarughe giganti di Aldabra




Nell’atollo di Aldabra la specie dominante è un rettile, l’omonima tartaruga gigante (Aldabrachelys gigantea). Un fatto assolutamente insolito, se non unico, che in un determinato habitat naturale il vertice della catena alimentare sia occupato da un erbivoro. Grazie al minimo impatto antropico e al fatto che sull’isola non esiste un suo predatore naturale, la popolazione di queste testuggini ha raggiunto la ragguardevole cifra di 150 mila esemplari. Per quanto in tutto il mondo sono quasi estinte. (Foto: David Stanley/flickr.com

 La tartaruga gigante di Aldabra è alta un metro con un guscio di 120 centimetri di diametro e dal peso che può raggiungere i 250kg. Gli studiosi ritengono abbia raggiunto l’atollo via mare millenni fa e cosa ancora più importante sia stata capace di adattarsi a questo ambiente non esattamente ospitale. Infatti, per quanto non presenti nemici naturali le condizioni climatiche sono veramente difficili: temperature sempre piuttosto elevate e quasi nessuna fonte di acqua dolce. Di giorno quindi restano in ombra mentre nel primo mattino o nel tardo pomeriggio pascolano. Le tartarughe giganti di Aldabra si nutrono delle foglie e delle giovani piante e il 60% della loro dieta è composto dalle erbe dei prati erbosi.


In questo simpatico video del canale YouTube  video nation si possono apprezzare le dimensioni di questo gigante terrestre  



Cosa minaccia questo paradiso?


Nonostante l’atollo di Aldabra sia territorio protetto e praticamente disabitato ad oggi non può più essere considerato un paradiso incontaminato. L’inquinamento e il riscaldamento globale non lo risparmiano. Nel 1998 la calda corrente del Niño ha messo seriamente in pericolo la barriera corallina che lo circonda, danneggiando la quasi totalità del corallo esistente nella fascia batimetrica da zero a 15 metri di profondità. 


Ma fatto ancora più grave è l’inquinamento dovuto alla plastica trasportata dall’oceano Indiano che si deposita sulla terraferma mettendo in pericolo le numerose specie presenti sull’atollo. Tali residui plastici sono prodotti per circa l’80% dall’industria della pesca (boe, corde, reti, infradito). I ricercatori hanno stimato un accumulo di 500 tonnellate di rifiuti. Nel 2020 l’atollo di Aldabra è stato oggetto di un progetto internazionale di pulizia, l’Aldabra Clean-Up Project, nato dalla collaborazione tra la Seychelles Islands Foundation and il Queen's College di Oxford. Ma i volontari in 5 settimane sono riusciti ad eliminare solo 25 tonnellate di rifiuti. 


Nel video YouTube del canale Nongabay si può tristemente constatare la gravità dell’inquinamento 








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