26 luglio 2020

Il Parco Nazionale di Tikal in Guatemala

Il Parco Nazionale di TiKal

Il Parco Nazionale di Tikal, situato nel dipartimento di Petén in Guatemala e proclamato nel 1979 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, deve la sua importanza sia al suo enorme valore naturalistico che alla presenza delle rovine di una antica città Maya immersa nella foresta e da cui prende il nome. Tikal era una delle più grandi città Maya e oggi una popolare meta turistica guatemalteca. Palazzi, monumenti piramidali, piattaforme cerimoniali, piazze di piccole e grandi dimensioni, strade, campi da gioco per la pelota e sofisticati sistemi idrici di convogliamento e raccolta delle acque piovane immergono il visitatore in quell’antica civiltà oggi scomparsa, ma le cui vestigia sono ancora potentemente visibili tra lo stridore dei suoni di una foresta lussureggiante animata da centinaia di differenti specie animali. (Foto: Towle N/flickr.com)

Tikal, la potente città stato dei Maya


Tikal e la sua storia


Le rovine di Tikal furono scoperte casualmente da un frate francescano alla fine del XVII secolo (1696), durante una delle sue missioni di evangelizzazione. Tuttavia, la scoperta ufficiale del sito avvenne solo nel 1848 quando le fu attribuito il nome di Tikal (il luogo delle voci). Anticamente, invece, si ritiene la città venisse chiamata Yax Mutul da alcune iscrizioni ritrovate dagli archeologi nel sito e appellativo che dovrebbe denotare il primato della città Maya su altre città rivali. (Foto: amslerPIX/flickr.com


Tikal, infatti, i cui primi insediamenti si fanno
risalire all’VIII secolo a. C., divenne una delle più potenti città-stato Maya. Dominò per molti secoli buona parte del territorio di Petén grazie ad una florida agricoltura intensiva e al controllo che esercitava sulle principali vie del commercio. Inoltre, Tikal era un importante centro religioso e vantava importanti alleanze con le città delle “terre alte”. La sua estensione, durante il periodo di massimo splendore (VI sec. d.C., Periodo Classico Maya), era veramente impressionante. Calcolando sia la zona coltivata che gli insediamenti satelliti, vantava un’ampiezza di ben 120 km² con una densità abitativa di circa 200 abitanti per km². Per una prima ispirazione, vi propongo questo bel video del Canale YouTube Devin Super Tramp

 

Al centro di Tikal si trovava l’area monumentale estesa 16 km², in cui risiedeva la classe dominante che deteneva il potere politico e religioso, mentre nelle sue periferie si trovavano numerosi villaggi satellite distinti per corporazioni: artigiani, guerrieri, agricoltori e commercianti. Una società saldamente strutturata. Non essendovi fiumi sul territorio di insediamento, la popolazione raccoglieva e utilizzava l’acqua piovana. Il pavimento della piazza principale, ad esempio, presentava una inclinazione tale da consentire all’acqua di scorrere verso un’area precisa, fino a raccogliersi in una enorme cisterna impermeabilizzata con argille e limo. 


Nel X secolo d.C. Tikal, per cause non del tutto chiarite, dopo un declino inesorabile venne del tutto abbandonata. Alcuni studiosi ritengono che il crollo della città-stato sia da attribuire alle guerre intraprese e alla conseguente scarsezza di risorse che ne conseguì. In ogni caso, avvenne secoli prima della colonizzazione spagnola. Ecco, invece, nel video del canale YouTube di Michael Grobman, la notevole collezione di reperti Maya trovati durante gli scavi archeologici di Tikal, avviati nel 1956 e raccolti nel Museo Sylvanus G. Morley

 

Il Parco Nazionale di Tikal, tra natura e cultura


Istituito nel 1955, il Parco di Tikal si estende per circa 58 mila ettari. Al suo interno, tra una folta vegetazione tropicale, savane e zone umide, si trovano migliaia di monumenti e ruderi di costruzioni della civiltà Maya, alcune dalle dimensioni spettacolari, costruite quando ancora non si faceva uso di utensili in ferro! Caratterizzato da un’enorme biodiversità, vanta la presenza di diverse specie di scimmie, tra cui la scimmia urlatrice e la scimmia ragno, diverse specie di pipistrelli, più di 400 specie differenti di uccelli, felidi, tra cui giaguari e puma, tapiri, formichieri, insetti piccoli e grandi, naturalmente serpenti e rettili caratteristici delle foresta tropicale guatemalteca. 

In questo video del Canale YuouTube James Wolfe si possono ammirare alcune delle creature che spesso accompagnano i visitatori nella esplorazione di Tikal.

 


I resti archeologici del
Parco Nazionale di Tikal riflettono l'evoluzione culturale della società Maya dalla caccia-raccolta all'agricoltura, nonché l’evoluzione religiosa, architettonica e artistica di questa antica civiltà. Il centro cerimoniale e la zona urbana si estendono per circa 400 ettari. Alcuni dei monumenti presenti conservano superfici decorate, sculture in pietra e iscrizioni geroglifiche murali che illustrano la storia della città, le vicende dei suoi 33 sovrani che vi regnarono ininterrottamente, le sue alleanze con le altre città-stato Maya. Nella zona archeologica periferica del sito, estesa circa 1.200 ettari, troviamo sia antiche aree residenziali che bacini idrici (aguadas).


Godiamoci ora questo video YouTube del canale Ricky Lopez Bruni Cine con splendide riprese dall’alto, tramite drone, capaci di regalarci una visione d’insieme del centro cerimoniale di Tikal.



Le principali strutture monumentali che possono essere ammirate sono:
  • Acropoli Nord, situata nella Gran Plaza, il luogo più imponente di Tikal in cui si trovano le costruzioni più antiche;
  • Acropoli Centrale, che conserva quello che sembrerebbe un palazzo residenziale abitato dalla nobiltà cittadina e caratterizzato da una struttura labirintica;
  • Acropoli Sud, dove si svetta potente il Tempio V;
  • La piazza dei Sette Templi, caratterizzata da sette piccoli edifici simili tra loro e posti uno accanto all’altro;
  • Tempio I o del Gran Giaguaro (48 metri), costruito nel 734 d.C. in onore del Re Luna Doppio Pettine, che nel 695 d.C. ripristinò la supremazia di Tikal, e al cui interno ha trovato sepoltura con il suo vasto corredo funerario;
  • Tempio II o delle Maschere (38 metri), che si ritiene fosse il tempio dedicato alla sposa del Re Luna;
  • Tempio III o del Gran Sacerdote (55 metri);
  • Tempio IV o del Serpente a Due Teste (65 metri);
  • Tempio V (58 metri);
  • Templio VI o delle Iscrizioni;
  • La Grande Piramide (32 metri) del Complesso Mundo Perdido risalente al periodo pre-classico (300 a.C.). In questo complesso, attorno alla piramide, si trovano 38 diversi edifici. L’insieme ricorda, seppure vagamente, alcuni scorci del sito archeologico di Angkor Wat, in Cambogia. Analogia affascinante.


E non poteva mancare un video molto suggestivo del Canale YouTube Greg Cox, dove si avrà la netta sensazione di procedere tra i resti di questo splendido sito archeologico, accompagnati dallo stridore assordante della foresta.



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