6 agosto 2020

Salar de Uyuni, il lago d’argento della Bolivia

Salar de Uyuni, lago salato in Bolivia

Il Salar de Uyuni è uno dei più grandi deserti di sale del pianeta. Estesa ben 10.600 km² e situata a 3.650 metri sul livello del mare, questa sterminata distesa di sale si trova nell’altopiano meridionale della Bolivia, nei pressi dell’omonima città di Uyuni. Questo lago salato, interamente percorribile con mezzi meccanici, a piedi o in bicicletta, durante la stagione piovosa regala ai suoi visitatori suggestioni indimenticabili: i pochi centimetri di acqua piovana che si depositano sulla sua superficie, attraverso un sorprendente effetto specchio, riflettono il cielo, lasciando scomparire l’orizzonte e i principali punti di riferimento. Un disorientamento completo sperimentabile solo in questo luogo carico di magia e di una quiete surreale. Naturalmente, proprio per la sua unicità e spettacolarità, il Salar de Uyuni è la meta più visitata della Bolivia. (Foto: Patrick Nouhailler /flickr.com)


Tra realtà e leggenda

La storia del Salar de Uyuni

Il Salar de Uyuni ha un’origine geologica che risale a circa 40 mila anni fa. L’altopiano, in cui oggi si trova, si formò in seguito al sollevamento delle Ande. Circondato da vulcani e catene montuose prive di sorgenti fluviali, l’altopiano ospitava un grande lago preistorico, il Minchin, in cui venivano convogliate tutte le acque delle montagne circostanti. Questa enorme distesa di acqua nei millenni si è andata prosciugando dando vita a due laghi, ancora oggi esistenti, il Poopó e l'Uru Uru, e a due deserti di sale il Salar de Coipasa e il grande Salar de Uyuni. (Foto: JoseLuis Hidalgo R. /flickr.com)


Numerose, tuttavia, sono le leggende popolari che raccontano la formazione del Salar de Uyuni. In una di queste si narra che due delle montagne attorno, esseri umani giganteschi, Kusku e Thunupa, erano marito e moglie. Fuggito lo sposo con un’altra donna gigante, Kusina, la povera Thunupa che allattava il suo figlioletto pianse lacrime amare che, mescolatesi al latte, diedero vita alla sterminata distesa di sale.


Thunupa è presente anche in un’altra leggenda. La giovinetta era di rara bellezza e un giorno partorì una bimba ugualmente bella come il sole. Le donne, invidiose di tanta grazia, le rapirono la piccina e la madre pianse fino ad allagare tutto l’altipiano, rendendolo sterile e dando vita al lago salato di Uyuni. Thunupa, oltre ad essere un vulcano dormiente, che sorge sul lato settentrionale del Salar, è ancora oggi considerata una potente divinità dalle popolazioni locali.


Ora, per immergerci nella magica bellezza del Salar di Uyuni, godiamoci questo video realizzato dal Canale YouTube Juan F con le splendide musiche di Franco Battiato, le immagini del Salar e dei suoi dintorni, un appassionato omaggio alla Bolivia.




Il Salar de Uyuni, dove terra e cielo si confondono

Salar de Uyuni, dove cielo e terra si confondono

Questo immenso lago salato raggiunge una profondità di 120 metri, ma è totalmente ricoperto da una crosta di sale dello spessore di alcuni metri. Solo in determinati punti la crosta è rotta a formare quello che le popolazioni locali chiamano gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale), fenditure di una certa ampiezza da cui affiora l’acqua del lago che, carica di gas, sembra ribollire, ma in realtà è estremamente fredda. (Foto: Mike/flickr.com)

 
Il Salar de Uyuni, a causa della scarsità degli eventi piovosi durante l’anno, appare come una immensa distesa di sale, contenete circa 10 miliardi di tonnellate di sale. Durante la stagione delle piogge, mai particolarmente abbondanti, la sua superficie, tuttavia, si ricopre di una patina d’acqua salmastra capace di riflettere il cielo e di confondere l’orizzonte, che, senza soluzione di continuità, sembra scomparire alla vista.


Ecco un bel video del Canale YouTube Dafne Fixed dove una temeraria esploratrice percorre il Salar in bici, sospesa tra le nuvole.

 


Il minerale del deserto viene regolarmente estratto in una salina ai suoi confini, a sud-ovest del villaggio di Colchani, dove è possibile visitare, inoltre, un piccolo laboratorio, il Bloques de Sal, in cui i soci della cooperativa Rosario modellano mobili e opere d’arte interamente realizzate con il sale. Mentre, a 25 km dal villaggio di Uyuni, si trova un elegante hotel, corredato di spa, interamente realizzato con blocchi di sale e di notevole suggestione: il Luna Salada Hotel


Al centro del Salar si trovano alcune isole, geologicamente molto antiche e dall’aspetto semidesertico. In esse crescono pochissime specie vegetali: cactus giganti, piante di quinoa e alcune specie arbustive, come la pitaya, il rosmarino e la queñua, pianta tipica dei paesaggi andini. Due sono le isole, dalla cima delle quali si gode di un panorama sul Salar veramente unico, ma la cui visita prevede un biglietto d’ingresso:

  • L'Isla de Pescado (Isola del Pesce), deve il suo nome alla particolare forma molto simile a quella di un pesce. Questa isola svetta sulla superficie del Salar fino a 102 metri. Su di essa vi sono alcuni siti archeologici delle antiche civiltà precolombiane Tiahuanaco e Inca;
  • L’Isla Incahuasi (Isola Casa degli Inca), più estesa della precedente, è interamente ricoperta da cactus giganti. Ospita, inoltre un ristorante ed un museo.
Altre immagini seducenti in questo video del Canale YouTube Rodrigo Cayoja. 


Carica di fascino è un’altra attrazione molto suggestiva situata a 3 Km da Uyuni: il cimitero dei treni. In esso sono stati raccolti e abbandonati i convogli che servivano alle compagnie minerarie per il trasporto su rotaia dei minerali industriali. Fallita l’industria mineraria negli anni ’40 del secolo scorso i vagoni vennero completamente dismessi e destinati all’usura del tempo. Un paesaggio desolato, silenzioso e surreale, degno di un film di fantascienza.


Nei dintorni del Salar de Uyuni

Salar de Uyuni e i suoi dintorni

Le meraviglie naturali dell’area non si esauriscono con il Salar de Uyuni. Possono, infatti, essere visitati tre grandi laghi di alta quota, dai colori intensi e cangianti e popolati da splendidi fenicotteri rosa e altri uccelli migratori: la Laguna Colorada (4.278 metri), uno specchio d’acqua poco profondo (1 metro circa) dal colore rosso intenso, grazie alle alghe di cui è ricco; la Laguna Blanca (4.500 metri) e la Laguna Verde (4.400 metri), entrambe poste alle falde del vulcano Licancabur. (Foto: Carlos Adampol Galindo/flickr.com)   


Sul versante settentrionale del Salar si staglia un grande vulcano spento che svetta sul deserto di sale per un’altezza di 1.600 metri: il Thunupa (5.432 m). Alle falde del vulcano si trova un’altra meta del turismo boliviano: il piccolo villaggio di Coquesa con rovine precolombiane. Abitato da 17 famiglie, conta poco più di 70 abitanti dediti ai servizi turistici comunitari, alla coltivazione della quinoa e all’allevamento dei lama. A Conquesa si trova un piccolo museo con i ritrovamenti fatti negli anni nel Salar de Uyuni. Nei pressi del villaggio, salendo per un sentiero lungo le falde del vulcano, è stata scoperta una caverna contenente al suo interno i resti mummificati, risalenti a 3.500 anni fa, di un nucleo familiare (due adulti e due bambini): le Mummie di Coquesa.


La
grotta è riparata e chiusa affinché la luce, la pioggia e gli sbalzi termici non deteriorino i resti. Le mummie, lasciate nella stessa posizione in cui furono ritrovate, conservano sorprendentemente i resti di vestiti, capelli, unghie e frammenti di pelle. All’interno si trovano, inoltre, le antiche suppellettili in uso alla famiglia. Per accedervi bisogna pagare un biglietto e farsi accompagnare da una guida del paese.  La causa della morte di questo nucleo familiare è sconosciuta, si ipotizza siano stati colti da un improvviso, quanto duraturo, abbassamento termico che ne ha causato il congelamento


Con questo video, del Canale YouTube VIAJANDO CON LA FAMILIA SOSA, ci si può fare un’idea della piccola comunità di Coquesa, del museo e delle sue mummie. 



Vicino al confine con il Cile, un’altra esplorazione porta al Sol de Mañana (4850 metri), un’area vulcanica caratterizzata da un ribollire di pozze di fango e geyser che lanciano colonne di acqua calda e vapore verso il cielo. Poco più in basso, ai piedi di una collina, si trovano le Termas de Polques con una piscina naturale di acque sulfuree ad una temperatura di 30°C dove è possibile fare un bagno ritemprante.


Un ultimo saluto al Salar de Uyuni con questo splendido video del
Canale YouTube Manutravel





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