20 agosto 2018

La città incantata di Petra

Il Tesoro a Petra
Situata a 250 km da Amman, capitale della Giordania, la città di Petra è  un sito archeologico che attira e incanta ogni anno più di mezzo milione di turisti. Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO fin dal 1985, il Parco Archeologico di Petra si estende per circa 264 chilometri quadrati, mentre il centro della città è racchiuso in 6 chilometri quadrati. Per metà scavata nella roccia arenaria e per metà costruita, l’origine di Petra risale a 2 mila anni fa. Grazie all’abilità del popolo dei Nabatei, che ne fece la propria rinomata capitale, in pochi secoli divenne fondamentale crocevia delle rotte commerciali di incenso, spezie e sete, che dal lontano oriente e dalla penisola arabica si spingevano fino al mediterraneo. (Foto: Ian McKellar /flickr.com)



I Nabatei, popolo nomade originario della penisola araba, oltre ad essere abili commercianti si dimostrarono abilissimi ingegneri capaci di realizzare nella loro città una sorprendente impresa di ingegneria idraulica senza pari nel mondo antico. Non solo riuscirono a sfruttare ogni minima goccia d’acqua piovana, grazie all’ausilio di 200 cisterne scavate in tutta la città, ma convogliarono l’acqua da ogni ruscello nel raggio di 24 km fino al centro di Petra, con un ingegnoso sistema di tubi in terracotta. Le disponibilità idriche così attinte potevano sopperire al fabbisogno di una popolazione di circa 50 mila abitanti, oltre a irrigare campi e giardini. I Nabatei fecero di Petra una vera e propria oasi artificiale nell’arido e inospitale deserto meridionale della Giordania.


La storia di una civiltà perduta


Petra, detta la città rosa per il caratteristico colore delle rocce di arenaria in cui è incastonata, fu un luogo abitato fin dall’era neolitica. Quando, nel IV secolo a.C., i Nabatei la scelsero per creare il loro insediamento la sottrassero all’antico popolo degli Edomiti che popolava la regione. Il sito si trovava in posizione strategica sia per i commerci dall’Asia al Mediterraneo che per la possibilità di sfruttare importanti risorse idriche. Petra, infatti, giace sul fondo di un ampio bacino idrografico, che l’abilità dei Nabatei seppe sfruttare a pieno. In poco tempo la città crebbe e prosperò, divenendo la capitale dell’Impero nabateo e un fondamentale snodo commerciale che mise in contatto Cina, India, Persia, Arabia del sud con Egitto, Grecia e Impero romano. Il popolo dei Nabatei divenne il popolo più ricco della storia antica.

L’apice della magnificenza di Petra viene raggiunto durante il regno di Areta IV, durante il I secolo d.C., quando il numero di abitanti della città raggiunse circa le 25 mila unità. Sarà a questo re che gli archeologi attribuiscono l’imponente progetto dell’opera monumentale più bella e misteriosa dell’intero sito, il Palazzo del Tesoro, il Khasneh. Alto 39 metri, questo monumento si mostra per primo all’ignaro visitatore di Petra, lasciandolo assolutamente stupefatto. Simbolo eccelso e ostentato della potenza raggiunta dal popolo Nabateo.  Per la sua costruzione non vennero usate impalcature di legno, ma piattaforme naturali che i costruttori intagliavano nella roccia, procedendo così dall’alto verso il basso. I Nabatei erano dunque anche abili architetti e con il tempo si lasciarono influenzare dagli stili mediterranei incontrati nei loro viaggi. La facciata, infatti, è ricca di figure mitologiche e divine (amazzoni, Iside, la testa di Medusa, ecc.), tipiche del mondo greco-romano e molto lontane dai semplici elementi decorativi nabatei.

Il declino di Petra fu lento, ma inesorabile. La causa principale è da ricercare nel modificarsi delle rotte commerciali e nella crescente importanza che assunse la città di Palmira. Petra fu soggetta a un susseguirsi di dominazioni che lasciarono inconfondibili e suggestive tracce architettoniche, come il grande Teatro Romano, le chiese di epoca bizantina, i fortilizi dei crociati, la moschea araba di Jebel Haroun, considerata il luogo di sepoltura del profeta Aronne. Inoltre, un devastante terremoto ne aveva già nel 336 d.C. ridimensionato l’importanza e la popolazione. I Nabatei scomparvero e nell’VIII secolo la città fu abbandonata sotto la pressione delle incursioni dei predoni, trasformandosi poco alla volta in luogo di transito delle popolazioni beduine. Sarà solo nel 1812 che la sua memoria venne restituita al mondo occidentale dall’esploratore svizzero, Johannes Burckhardt, alla ricerca della mitologica Città Perduta, dove si fece condurre spacciandosi per un pellegrino arabo.



Cosa Vedere


La città di Petra può essere raggiunta solo a piedi o per i più avventurosi a cavallo, dopo avere percorso il lungo canyon chiamato Siq. Una stretta gola lunga circa 1 Km e fiancheggiata da ripide pareti di roccia arenaria alte 80 metri. L’ampiezza del sito archeologico, la quantità di monumenti e rovine da visitare e l’impossibilità di potervi trascorrere una intera giornata a causa del grande caldo nelle ore centrali del giorno suggeriscono di dedicare alla visita almeno 2 – 3 giorni. Un’esperienza indimenticabile che ripagherà di tutti gli sforzi. Costruzioni monumentali, tombe regali, resti di antiche abitazioni, strade colonnate, altari, chiese, monasteri costellano con diversi gradi di conservazione l’intero sito archeologico. Impossibile farne un elenco esaustivo e dettagliato, ma cerchiamo di individuare le principali bellezze che da secoli stupiscono i visitatori.

  •  La Tomba dell’Obelisco. Il primo grande monumento prima di addentrarsi nel Siq. Il nome è dovuto ai quattro obelischi indiani che svettano sulla sua sommità.
  •  Il Khasneh al Faroun, il Tesoro del Faraone. Posto all’uscita della stretta gola questo monumento largo 30 metri e alto 39, come un palazzo di 12 piani, è interamente scavato nella roccia. Magnifico e in ottimo stato di conservazione, è probabilmente la costruzione monumentale più bella e affascinante dell’intero sito. Costruito dai Nabatei, gli archeologi ritengono sia un enorme monumento funerario dedicato al re Areta IV e alla sua famiglia. Il nome è stato attribuito dai beduini, ma nulla ha a che vedere con i Faraoni dell’antico Egitto, la cui gloria si era già spenta nel periodo di costruzione del mausoleo. Un esempio sorprendente, invece, di sensibilità e genio architettonico della civiltà dei Nabatei, capaci di riprodurre eclettiche contaminazioni ellenistiche. 
  • Il Teatro in stile romano. Scavato dai Nabatei nel fianco di una imponente collina rocciosa, lo Jebel Madbah, poteva contenere fino a 4 mila spettatori. La parete di fondo della scena si ritiene sia stata ricostruita dai Romani quando annetterono la città di Petra all’Impero.
  • L’Altura del Sacrificio. Posta in cima allo Jebel Madbah si trova questo enorme luogo sacro utilizzato dai Nabatei per tributare sacrifici alle loro divinità. Ne spianarono la cima e attorno agli altari ricavarono dei canali di scolo dove fare defluire il sangue degli animali sacrificali. 
  • La Strada Colonnata. Originariamente costruita dai Nabatei fu successivamente restaurata dai Romani. Era probabilmente la strada principale che attraversava il centro della città di Petra. Sui portici si affacciavano numerosissime botteghe dove rifiorivano i commerci nabatei.
  • Il Grande Tempio. Gli archeologi ritengono che tale enorme costruzione, completa di colonne, possa essere stata la sede del governo nabateo e il teatro annesso una sorta di grande spazio utilizzato per le riunioni del senato. Inoltre, recenti scavi hanno scoperto in prossimità del palazzo un’ampia piscina pubblica circondata da antichi giardini rigogliosi di vegetazione. In alcuni tratti delle mura del Grande Tempio possono essere ancora oggi ammirati i colori dell’intonaco nabateo grazie al loro ottimo stato di conservazione. 
  • Il Monastero di Ad-Deir. Posto nel punto più alto della città di Petra per visitarlo bisogna salire a piedi per una scalinata di circa 800 scalini scavati nella roccia. Costruito nel I sec. d.C., è un’altra imponente costruzione, interamente scavata nella roccia, larga circa 40 metri e con una porta d’ingresso alta ben 8 metri. La sorprendente vista dell’ampio orizzonte desertico è un’esperienza senza eguali.
  • I Musei. All’interno del sito archeologico si trovano il Museo Archeologico e il Museo Nabateo di Petra. Entrambi ospitano una ricca collezione di reperti archeologici rinvenuti nel corso dei numerosi scavi effettuati nella regione. Un racconto emblematico e sorprendente di questa antica civiltà perduta.  
Petra può essere vissuta anche in un’atmosfera ancora più suggestiva e misteriosa partecipando al tour Petra by Night. Al suono di una intensa musica della tradizione beduina, il visitatore può percorrere il Siq illuminato da una fila ininterrotta di candele per poi giungere al Tesoro. In quella immensa spianata, accovacciato sotto un magico cielo stellato ai piedi del millenario Khasneh potrà assistere alla performance musicale suggestiva e inquietante, avvolto solo dalla luce di migliaia di fiammelle danzanti al venticello della notte.


Informazioni utili


Petra offre ai suoi visitatori una ben organizzata ospitalità in Hotel, Resort molto esclusivi ed anche piccoli, ma graziosi, Bed & Breakfast situati in prossimità del parco, nella valle del Wadi Araba. La visita al sito può essere programmata facilmente in piena autonomia o usufruendo di esperte guide beduine accreditate, prodighe di aneddoti e racconti affascinanti. I beduini che vivono in un villaggio nei dintorni del sito si sono trasformati in perfetti animatori turistici. Si propongono come guide, vendono souvenir della loro tradizione artigianale, acqua e bibite fresche e affittano i più disparati mezzi di trasporto: cammelli, carretti trainati da cavalli, cavalli e asini.

I periodi migliori per organizzare la visita, date le particolari condizioni climatiche, sono l’autunno e la primavera: si evita l’eccessivo caldo estivo e le grandi escursioni termiche tipiche dei mesi invernali. All’ingresso del sito si trova il Centro Visitatori e la biglietteria. Per acquistare i biglietti è necessario esibire il passaporto, in quanto i ticket sono nominali e non possono essere ceduti ad altri. La biglietteria non accetta carte di credito e quindi i pagamenti dovranno essere effettuati in contanti. Per le persone con disabilità motoria verrà, inoltre, rilasciato uno speciale permesso per visitare il sito in carrozzina. Per quanti volessero procedere in autonomia sono disponibili mappe dettagliate del sito con indicazione delle principali attrazioni.

Il video che vi proponiamo di Marcopolo TV, televisione tematica italiana interamente dedicata ai viaggi, offre una seppur minima idea dell'atmosfera della città rosa di Petra.


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