3 settembre 2018

La Medina di Marrakech, il cuore della città rossa

Piazza Jemaa el Fna di notte a Marrakech
La Medina di Marrakech, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO nel 1985, con i suoi 700 Ha di estensione, è l’impareggiabile centro storico fortificato della città di Marrakech, una delle più importanti città imperiali del Marocco.  A 327 km a sud-ovest della capitale Rabat, il visitatore si imbatte in quella che viene considerata una vera e propria città storica vivente. Emblematico modello di grande capitale islamica del mediterraneo occidentale, vi si possono ammirare capolavori architettonici e artistici d’inestimabile valore storico e culturale. Ricca di monumenti, palazzi, moschee e giardini, la maggior parte in ottimo stato di conservazione, la Medina brulica di vita artigianale e commerciale con il suo intricato dedalo di strade e i suoi affollati suk carichi di colori, suoni e aromi. (Foto: Matthew Robey /flickr.com)


La Storia della Medina di Marrakech


La regione in cui sorse la città di Marrakech era abitata fin dall’epoca neolitica da contadini berberi. La sua edificazione come cittadella fortificata risale al 1070 circa ad opera della dinastia berbera musulmana degli Almoravidi, originaria del deserto del Sahara, che regnò sull’attuale Marocco e sulla Spagna musulmana fino al 1147. Gli Almoravidi vi costruirono numerose scuole coraniche (madrase), moschee e sontuosi palazzi. Le costruzioni in pietra rossa arenaria, da cui deriva il nome di città rossa, erano spesso caratterizzate dalle influenze architettoniche e stilistiche dell’Andalusia.

La città fu espugnata dalla dinastia berbera degli Almohadi, riformatori religiosi di tradizione coranica sunnita. Scacciati dal territorio gli Almoravidi, fondarono il loro vasto impero e fecero di Marrakech la loro capitale che prosperò fino al 1269. La città rifiorì e si espanse trasformandosi nel più importante centro politico, commerciale e religioso di tutto l’occidente musulmano, dal Maghreb all’Africa sub-sahariana, fino alla Spagna musulmana.

Il periodo di declino della città, dovuto alle sorti della dinastia, profondamente indebolita da lotte intestine, venne interrotto grazie ai potenti sultani saadiani che arricchirono Marrakech con palazzi sontuosi e restaurarono molti monumenti ormai in rovina.  Dopo le ingerenze coloniali di Francia e Spagna, che risalgono al XIX secolo, il Marocco sarà la prima nazione africana a conquistare l’indipendenza nel 1956, restaurando nel paese nuovamente la monarchia.

Cosa vedere


La Medina di Marrakech si sviluppa attorno alla vasta piazza Jemaa el Fna, sovrastata dal minareto della moschea di Koutoubia che svetta per 77 metri. Alti e imponenti bastioni perimetrali con le loro porte monumentali la custodiscono da millenni e la separano dalla città moderna, la Ville Nouvelle, edificata dai francesi durante il periodo coloniale. Le viuzze della Medina sono strette e intricate e l’unico modo per potersi muovere è a piedi, in moto o in bicicletta. Numerose sono le attrazioni offerte allo sguardo dei visitatori che non avranno difficoltà a ritrovarsi catapultati in una atmosfera da mille e una notte.

La Medina Alta.

  •  La piazza Jemaa el Fna. Cuore vitale e brulicante della Medina, questa piazza è una sorta di teatro a cielo aperto. Musicanti, cantastorie, incantatori di serpenti, indovini, cavadenti, venditori di acqua, abili decoratori di henné sono il tratto caratteristico delle genti di Marrakech che animano la piazza fin dalle prime ore del mattino. Un centro commerciale in piena aria ricco di bancarelle variopinte dove possono essere acquistate le merci più disparate: spremute d’arancia, stoffe, datteri, uova di struzzo, souvenir per turisti, tipici della cultura marocchina. Al calare della sera, invece, questo spazio unico nel suo genere si trasforma in un crogiolo di profumi e sapori. Panche e tavolini improvvisati sostituiscono le bancarelle per ospitare cibi preparati al momento e caratteristici della tradizione gastronomica del Paese. Un colpo d’occhio da non perdere sulla piazza di sera può essere goduto da una delle terrazze dei numerosissimi caffè che la circondano. 
  • La moschea della Koutoubia.  Come tutte le moschee a Marrakech anche in questa i turisti di fede non musulmana non possono entrarvi, quindi la sua vista può essere apprezzata solo dall’esterno. Simbolo della città, ci si può lasciare stupire dalla imponenza del suo minareto alto più di 70 metri. 
  • I suq. Questi mercati coperti si estendono nella zona nord della piazza Jemaa el Fna fino alla Moschea di Ben Youssef. Per quanto siano solo due le strade principali, Rue Semarine e Rue Mouassine, perdersi nel dedalo intrigato, festoso e rumoroso di viuzze e piazzette caratteristiche è spesso frequente, soprattutto se si sta compiendo un’escursione senza accompagnatore esperto. Tuttavia, probabilmente il modo migliore per godersi i suq di Marrakech è proprio quello di procedere a zonzo, attratti da odori, rumori e sfavillio di colori. In ogni caso la visita ripaga ampiamente della fatica compiuta. Luogo magico dove il mercanteggiare sul prezzo è quasi un obbligo e una sincera raccomandazione. Le mercanzie sono numerosissime e spesso accattivanti e di buona qualità: pellame, gioielli, stoffe, tappeti, lampade, caftani, saldali e babbucce di nappa, strumenti musicali, profumi e un numero incredibile di spezie e medicamenti naturali. 
  • La Medersa Ben Youssef.  Vicina all’omonima moschea, questa antica scuola coranica, fondata nel XIV secolo, è una delle più belle al mondo. Il suo pregio artistico e architettonico è pari al valore storico che ebbe nei secoli, risultando una fra le più grandi scuole coraniche del nord Africa, attiva fino al 1962. Grazie alle sue 132 stanze era idonea ad ospitare fino a 900 studenti. La fitta decorazione a stucco che decora le pareti con motivi geometrici e floreali è ricchissima ed affascinante. Al cuore dell’edificio si trova il vasto cortile con al centro la grande vasca per le abluzioni. Attualmente purtroppo la Medersa è chiusa al pubblico per lavori di restauro che si ritiene si protrarranno fino al 2020.
  • Il Museo di Marrakech. Si trova in piazza Ben Youssef all’interno di un antico palazzo della fine del XIX secolo, il Dar Mnebhi Palace, completamente ristrutturato e di grande pregio architettonico. Tipico esempio dell’architettura moresca, la bellezza del palazzo merita da sola una visita al museo. Ricco di mosaici, stanze decorate, vetrate variopinte, fontane e colonnati che si dipanano dal magnifico patio centrale. Le collezioni permanenti comprendono numerosi oggetti della tradizione artistica e artigianale del Marocco (ceramiche, monete, armi antiche istoriate, costumi tradizionali, documenti storici, ecc.).

La Medina Bassa, a sud della piazza Jemaa el Fna, è da sempre considerata il feudo dei sultani che vi eressero nel tempo i loro sontuosi palazzi residenziali.

  • Il Palazzo Dar Si Said. A circa una mezzora a piedi dalla piazza in direzione sud est si può ammirare questo palazzo in stile ispano-moresco risalente al XIX secolo e oggi sede del Museo delle Arti Marocchine. In esso si può apprezzare l’artigianato marocchino con collezioni di manufatti risalenti ai secoli passati come armi finemente decorate, strumenti musicali, utensili da cucina, gioielli berberi e tappeti di grande pregio.
  • Il Palais de Bahia. Questo palazzo del XIX secolo, vasto e sontuoso, con i suoi lussureggianti giardini si sviluppa su ben 8 ettari ed è considerato uno dei capolavori dell’architettura marocchina. Composto da 150 camere riccamente decorate, con i suoi marmi, ceramiche, stucchi e vetrate colorate, è meta affascinante per i turisti di tutto il mondo. 
  • Il Palais El Badi. Di questa antica costruzione, edificata alla fine del XVI secolo, rimangono oggi solo le rovine che tuttavia danno un’idea precisa della magnificenza e grandezza del palazzo. Composto da 360 stanze, in stile arabo andaluso, presentava un enorme cortile (135 metri di lunghezza e 110 di larghezza) e al suo cuore una piscina di proporzioni altrettanto magnifiche (90 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza). Delle ricche decorazioni in piastrelle, marmi e oro restano solo sporadiche tracce, ma salendo sulle mura del palazzo si può godere di una splendida vista dall’alto della Medina.
  • Le Tombe Saadiane. Questo complesso funerario, risalente al XVI secolo e interamente restaurato, è custodito all’interno di un giardino, cinto da alte mura, dove svettano rigogliose altissime palme. La bellezza delle decorazioni e delle sculture presenti all’interno dei due mausolei ne hanno fatto il luogo di Marrakech più visitato dai turisti. Il mausoleo più importante è quello che ospita le tombe del sultano saadita Ahmed el Mansour e dei suoi discendenti. Composto da tre sale, la sala delle Dodici Colonne, di grande impatto visivo e fascinazione, è sicuramente una emblematica rappresentazione della potenza e dello sfarzo della Dinastia Sadiana, che rivendicava la propria discendenza da Maometto.
  • I giardini Agdal. Estesi circa 400 ha, sono situati in prossimità del Palazzo Reale, la splendida residenza del monarca marocchino non aperta al pubblico. Questo enorme parco pubblico, ricco di ulivi, aranci, limoni, fichi, albicocchi e melograni, non è meta frequente da parte dei turisti, ma in esso si può godere di una grande pace e tranquillità. Al centro del parco vi si trova un laghetto artificiale, utilizzato in passato per l’irrigazione della vegetazione circostante con sistemi tipici della maestria idraulica araba.

Fuori dalla Medina, nella città nuova, vale assolutamente la pena visitare gli altri due giardini storici, di superficie meno estesa, ma in migliore stato di conservazione: i giardini Ménara e il famoso giardino Majorelle.

  • Les jardins de la Ménara.  Esteso oltre 100 Ha, questo parco pubblico, molto frequentato dalle famiglie marocchine, si trova a circa tre chilometri a sud-ovest della Medina. Il giardino, ricco di olivi, cipressi e palme, fu realizzato a metà del XII secolo. In esso vi si trova un grande bacino artificiale (largo 150 metri e lungo circa 200 metri) popolato da centinaia di carpe che i visitatori amano nutrire con briciole di pane di cui i pesci sono ben ghiotti. A ridosso del bacino si può ammirare una simpatica costruzione con il suo piccolo tetto piramidale verde da cui godere della vista delle vette della imponente catena montuosa dell’Atlante, la più importante di tutto il Maghreb, che si estende dal Marocco fino all’Algeria. 
  • Il Jardin Majorelle. Eletta Marrakech a residenza, l’artista francese Jacques Majorelle, nel 1919 vi fece costruire una deliziosa villa in stile liberty dalle pareti di un colore blu intenso, molto caratteristico. Essendo un esperto collezionista di piante, nel giardino che circonda la costruzione creò una sorprendente collezione di cactus, palme, bouganville e molte altre essenze vegetali di grande pregio naturalistico e botanico. Inoltre, in uno dei due specchi d’acqua che si trovano all’interno del giardino proliferano ninfee multicolori, pesci e tartarughe.  

Informazioni Utili


In Marocco ai cittadini europei non è richiesto un visto d’ingresso per soggiorni turistici che non superino i tre mesi. Viene richiesto unicamente il passaporto con validità di almeno 6 mesi. La moneta ufficiale è il Dirham che può essere acquistato direttamente in aeroporto e nuovamente scambiato in euro o altra valuta al momento di lasciare il Paese, esibendo le relative ricevute di acquisto. Non è consentito uscire dal Marocco la valuta nazionale.

Marrakech è una città piena di fascino da visitare con calma per immergersi nelle sue atmosfere fatte di bellezze architettoniche, suoni, colori, sapori e rumori a volte decisamente caotici. Varrebbe la pena dedicarvi dai tre ai quattro giorni e approfittare per farne la base di escursioni giornaliere organizzate nei suoi dintorni.

Numerose sono le differenti tipologie di alloggio dove risiedere, da eleganti e intimi riad, le tradizionali abitazioni marocchine con al centro un cortile, situate all’interno della Medina, ai grandi Hotel nella città nuova. Si tenga presente che in tutti i paesi islamici, come il Marocco, il consumo di alcool è vietato, per cui quando si sceglie il luogo dove alloggiare o il ristorante dove gustare la cucina tradizionale è bene informarsi prima se il locale è fornito dell’apposita licenza necessaria per servire alcolici.

Ci si può fare un’idea più dettagliata sull’offerta turistica di Marrakech consultando questa ottima guida della città rossa realizzata da Made in Marrakech  e cominciare ad immergersi nella sua atmosfera attraverso il bel video del Canale YouTube di  Places & People, che vi proponiamo.



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