1 maggio 2021

Il Castello di Sammezzano in Toscana, sogno d’oriente

 

Il Castello di Sammezzano, a circa una trentina di chilometri da Firenze, può essere considerato uno dei più importanti omaggi alla raffinata arte e architettura orientale che si trovi in Europa. Posto su una collina e circondato da un parco di grande valore naturalistico esteso 187 ettari, questa meraviglia architettonica, da sempre proprietà privata, dopo alterne vicende è rimasto prevalentemente chiuso al pubblico per più di 20 anni. Ma fatto ancora più grave, il Castello di Sammezzano versa in una condizione di degrado di difficile soluzione, nonostante numerose siano state le iniziative portate avanti da alcune associazioni che ne auspicano il recupero e la fruizione al pubblico. (Foto: Jacopo/ flickr.com)

Le alterne vicende del Castello di Sammezzano


Questo antico fortilizio, divenuto in epoca medicea (1605) una fattoria al centro di una vasta tenuta di caccia, verrà totalmente ristrutturato e trasformato nel XIX secolo dal genio eclettico del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona (1813-1897), appartenete ad una ricca e nobile famiglia spagnola. Il marchese, uomo colto e appassionato orientalista, teorizzava che l’arte europea rinascimentale derivasse da quella orientale. Nonostante non si fosse mai recato in oriente, attraverso lo studio attento di testi orientalistici in voga in tutta Europa, Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona assimilò tutti i canoni dell’arte e architettura orientale. Riuscì così a riprodurre all’interno del palazzo decine di ambienti ispirati alle architetture di diversi paesi orientali.


Video del canale YouTube del Comitato Sammezzano FPXA



I primi progetti risalgono al 1845, e ci vollero circa 40 anni di costanti lavori diretti personalmente dal marchese per il completamento dell’opera colossale. Istruendo diversi artigiani locali, ne aveva fatto lo scopo prevalente della propria esistenza. Inoltre, l’opera di ricostruzione interessò anche il parco che circonda il palazzo. Tuttavia alla morte del marchese, il Castello di Sammezzano si avviò verso un lento ma inesorabile declino. Dal 1970 al 1990 il Castello fu utilizzato come ristorante e hotel di lusso.  Al fallimento della società proprietaria il castello fu messo all’asta nel 1999 ed acquistato da una società inglese, la Sammezzano Castle srl.


Ma il Castello tornò nuovamente all’asta nel 2015 a causa del dissesto economico della società inglese. L’asta andò deserta, e venne ripetuta nel maggio 2017 quando l’immobile fu acquistato da una società con sede a Dubai, la
Helitrope Limited. Tuttavia, il mese successivo, la vendita verrà annullata dal tribunale di Firenze e si avviarono le pratiche per l'affidamento del Castello di Sammezzano alla Kairos Srl, precedente creditore della Sammezzano Castle. Dopo alterne vicende legali, piuttosto complesse, la Sammezzano Castle, dichiarata fallita nel 2017, ma ancora legalmente proprietaria, riuscì a rientrarne nel pieno possesso nel 2019 essendo uscita dallo stato di fallimento. Tuttavia, tra tutte queste controversie legali non solo non furono fatte opere di recupero e ristrutturazione, al fine di contrastarne il degrado, ma non fu più aperto al pubblico. 


Il Sogno d’Oriente del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes


Il Castello di Sammezzano, che all’esterno presenta una facciata solare e una facciata lunare, è un variegato universo coloratissimo e di squisita bellezza. Le sue 65 sale, ispirate all’arte e all’architettura orientale indiana, cinese e araba nonché all’architettura moresca spagnola, consentono al visitatore di intraprendere un vero e proprio viaggio virtuale tra i capolavori architettonici di culture ed epoche differenti: l’Alahambra di Granada ed il Taj Mahal in India, ad esempio.


Giochi di luce, mosaici preziosi e dai colori sfavillanti, bassorilievi, archi e colonne di fattura elegante, cupole di foggia e dimensioni differenti accolgono e stupiscono per la loro grazia ed armonia. Non mancano poi colte iscrizioni in italiano, in latino e spagnolo che richiamano, come in un libro di pietra, il sentire e gli ideali del suo eclettico progettista e realizzatore, il marchese Ferdinando. Un diario che fin dall’inizio aveva il principale scopo di destare stupore, meraviglia e ammirazione in quei pochi ospiti ai quali l’ombroso marchese consentiva l’ingresso a questa sua privata e riservatissima mille e una notte.


Video del canale YouTube Maria Maccagnani 




Di eguale importanza e bellezza è il parco che circonda il palazzo. Esteso ben 187 Ha, progettato e realizzato dallo stesso marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, appassionato di botanica, questo parco è tra i più vasti della Toscana e si compone di specie arboree e arbustive autoctone ed esotiche, alcune delle quali di elevato valore storico e ambientale. Aceri, cedri (dell’Atlante e del Libano), palme, querce, ginepri, abeti, lecci, araucarie, frassini, acacie, bagolari e diverse altre specie convivono in un unico ambiente naturale, realizzando un equilibrio ecologico notevolissimo. Inoltre, nel parco del Castello di Sammezano si trova il più numeroso gruppo di sequoie giganti d’Italia (57 esemplari adulti, dell’altezza di oltre 35 metri). Tra queste svetta il secondo albero monumentale più alto d’Italia (53,96 metri), denominato la Sequoia Gemella.


Video del canale YouTube michael occhialini




 

Lo stato di abbandono e le iniziative per la valorizzazione


Il Castello di Sammezzano e il parco che lo circonda si trovano ancora oggi in una condizione di abbandono e deterioramento. Molti degli ambienti versano nel degrado dovuto alle inevitabili intemperie e ai tanti anni di trascuratezza e incuria così come può rilevarsi dal video tratto dal servizio della testata giornalistica La Repubblica del 2018, quando ancora la Kairos srl ne aveva l’affidamento e sperava di poterne entrare in possesso.


Video del canale YouTube La Repubblica




Per quanto attualmente ancora chiuso al pubblico, con il consenso della legittima proprietà (la Sammezzano Castle) negli anni dal 2012 al 2016, grazie all’impegno di un’associazione del luogo, il Comitato Sammezzano – F.P.X.A., e di un attivo movimento civico, Save Sammezzano, il Castello venne aperto al pubblico, con visite guidate volte a incentivare la conoscenza di questo patrimonio architettonico dal valore inestimabile.


 La campagna di sensibilizzazione nazionale ed europea riuscì ad accrescerne la fama e a fargli ottenere prestigiosi riconoscimenti: l'iscrizione di Sammezzano presso la Lista Rossa dei Beni Culturali in pericolo promossa da Italia Nostra, l'ottenimento del primo posto nel censimento promosso dal FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) I Luoghi del Cuore 2016 con oltre 50 mila voti e l'inserimento nella lista dei 7 luoghi culturali più in pericolo d'Europa promossa da Europa Nostra.


Per ulteriori informazioni e approfondimenti vi invitiamo a visitare i siti del Comitato Sammezzano – F.P.X.A.  e del movimento civico “ Save Sammezzano”

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